Grancomida: perché anche il cucinare può essere un seme di sviluppo, un seme di pace!

Come molti di voi sanno, con l’arrivo del COVID abbiamo dovuto reinventarci. La cucina virtuale…e chi se lo andava ad immaginare?

Sicuramente l’inizio non è stato immediato … il non poter stare con i partecipanti nel tagliare, dosare, impastare…ci sembrava un di meno. Così come il non commentare insieme e dal vivo gli odori e i profumi degli ingredienti. Ma poi piano piano vedevamo i frutti di ogni corso. Siamo entrati nelle cucine di tante famiglie, abbiamo coinvolto ragazzini amici o parenti che, per la pandemia, non si vedevano da oltre un anno. A volte si sono aperti con noi raccontandoci aneddoti e facendosi due risate, correndo dietro alle ricette!


E poi l’intuizione di una di noi: il desiderio che questi momenti potessero trasformarsi in qualcosa di utile in senso largo, un BENE COMUNE per creare valore in Paesi dove il cucinare è qualcosa di raro, non per mancanza di passione, se non per mancanza di cibo, di igiene, di acqua potabile!

E’ nata l’idea dei corsi Solidali di GranComida, donando una parte o, a volte, tutto il ricavato dei corsi a progetti di sviluppo. Nell’introduzione alla sua Enciclica nell’ottobre del 2020, papa Francesco scrive: «Fratelli tutti», scriveva San Francesco d’Assisi per rivolgersi a tutti i fratelli e le sorelle e proporre loro una forma di vita dal sapore di Vangelo. Tra i suoi consigli voglio evidenziarne uno, nel quale invita a un amore che va al di là delle barriere della geografia e dello spazio. Qui egli dichiara beato colui che ama l’altro «quando fosse lontano da lui, quanto se fosse accanto a lui». Con queste poche e semplici parole ha spiegato l’essenziale di una fraternità aperta, che permette di riconoscere, apprezzare e amare ogni persona al di là della vicinanza fisica, al di là del luogo del mondo dove è nata o dove abita. 

E così si è creato un passaparola internazionale e abbiamo incontrato centinaia di persone, coinvolto cuochi stranieri e professori di lingue varie, cucinato piatti di ogni tipo, dal dolce australiano alla tapas spagnola, dallo street food ugandese al budino brasiliano!

E stiamo continuando a farlo! Abbiamo appena terminato una sessione di tre incontri in linguA per la ONG Avsi coinvolgendo ragazzi adolescenti, molti chiusi in casa per la nuova ondata di contagi, con cuochi madrelingua in: francese, inglese e spagnolo. Durante ogni corso, la testimonianza di un operatore di AVSI da Paesi in via di sviluppo, quali Uganda, Siria e Libano.

E oggi, con il cuore in subbuglio, ci stiamo interrogando su come avviare qualcosa di bello ed utile per un seme di pace tra Ucraina e Russia, due paesi ricchi di cultura, tradizione, storie commoventi e … cuochi eccezionali che, a breve, vi racconteremo con andremo a supportare.
Se avete idee su questo, per favore, non esitate…scriveteci a info@grancomida.net

Perché davvero l’unione può fare la forza e la pace è la risposta !

1 commento su “Grancomida: perché anche il cucinare può essere un seme di sviluppo, un seme di pace!”

Lascia un commento